Nuovi mecenati:
La storia insegna che, senza ricchi mecenati, l' arte
non avrebbe potuto svilupparsi.
RE e principi,
cardinali e vescovi usavano attorniarsi di pittori,
musici, poeti per cantare le loro glorie e mandare
ai posteri la loro grandezza.
Tali signori, poi, nel bene e nel male scomparvero
ed il loro posto fu preso da critici e mercanti
che continuarono con rinnovata solerzia ad ingaggiare
e scoprire nuovi talenti.
Per molti fu una fortuna, ma quanti altri rimasero
relegati in
una soffitta?
Il problema era ed è strettamente legato
alla commercialità dell 'opera più
che allo spessore culturale dell' artista.
Le scelte di questi nuovi mecenati, pur sostenute
da una fiduciosa lungimiranza e stima, erano e sono
purtroppo condizionate dai gusti di un pubblico a
volte non troppo aperto e fiducioso nei confronti
dell' oggetto
dei propri investimenti.
L' era del benessere e del consumismo ha aperto nuove
frontiere al mecenatismo ed è così che
sempre più numerose schiere di imprenditori,
industriali e commercianti hanno rivolto le proprie
attenzioni al mondo dell' arte.
Cinema, grafica, fotografia, art design sono strumenti
abituali di cui il mondo del busines si serve.
Da un tipo di rapporto strettamente legato alla produttività,
alla pubblicità,
realizzazione di marchi ed immagini, il connubio tra
estetica e funzionalità è passato a
una fase in cui l' interesse sta trascendendo il puro
aspetto utilitaristico per concretizzarne in una forma
di convivenza meno vincolante.
Palazzo Grassi di Agnelli, le manifestazioni culturali
sponsorizzate da oli d' oliva
e patatine fritte, fanno presagire una rinnovata era
di collaborazione fra "arti"
e "mestieri" in cui non vi è alcuna
interazione tra il veicolo pubblicitario e l' oggetto
pubblicizzato in modo tale che il nuovo mecenate può
permettersi una maggiore disponibilità nel
presentare artisti e iniziative culturali.
In tutta sincerità non possiamo dirci sicuri
che questo avvenga ai più alti livelli ("improbabilmente"
realizzeremo qualche iniziativa a Palazzo Grassi).,
ma certamente è ciò che è successo
oggi quì. (1988)
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