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Pietra nera su pietra bianca
Morirò a Parigi in un giorno di pioggia,
in un giorno che già mi ricordo.
Morirò a Parigi – non fuggirò –
forse d’autunno, un giovedì, come oggi.
Sarà un giovedì, perché oggi,
il giovedì in cui io scrivo,
le mie ossa se lo sentono,
e mai come oggi, per tutta la mia strada,
mi sono visto così solo.
di Cèsar Vallejo |
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dalla Silloge “Passaggio obbligato"
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UN ATTIMO
Che cos'è la vita?
Ogni momento ed ogni ora ci chiediamo
Perché si vive
perché si spera
se poco dopo la fredda morte
tronca il nostro sospiro
se poco dopo un gran dolore
toglie a noi l'illusione.
E mentre l'uomo
tra mille crucci
cerca instancabilmente
una risposta
giunge un attimo
il suo ultimo attimo
ed in un barlume di lucidità
egli capisce ogni cosa
perché si vive
perché si spera,
ma è troppo tardi.
mai più a nessuno lo dirà.
(1975) |
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LA MIA GIOVINEZZA
Scivola un'ombra bruna innanzi a me
scivola silenziosa su ogni cosa
Niente par fermarla
sui muri, sui sassi
sui tronchi sui visi
sopra ad ogni cosa
lascia il suo ricordo
E' solo un'immagine irreale
che per un secondo ci fa compagnia.
Domani
quei muri, quei sassi
quei tronchi, quei visi
si chiederanno se
è veramente esistita
o se è stata soltanto
una dolce visione.
(1978)
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Q U A N D O
Quando calerà su di noi
una nebbia leggera
che ci separerà
Quando la notte
che ci tiene uniti
se ne andrà
Quando tu camminando
da solo
ti troverai ombra tra ombre
saprai la realtà
che volevi conoscere
ma perderai tutto ciò
che possedevi.
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A D D I O
Pian piano col tempo
ritrovo il sorriso
e se nel silenzio
rivedo il tuo viso
che in un angolo buio
risplende per me
io trovo la forza
di lottare per te. |
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M A L A T T I A
Tra tanto dolore
venne la morte
vestita
delle tue labbra
e morire fu dolce.
P R O G R E S S O
Correre
affaccendarsi
parlare
telefonare
arrabbiarsi
lavorare con amore
e poi...
un tocco alle spalle
e tu...
non servi più
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DIMMI MIO DIO
Mio Dio
è facile pregarti
tra la quiete
che infondono
le chiare pareti
di una chiesa...
o incontrarti nella meraviglia
di un tramonto di fuoco
sulle cime innevate.
Mio Dio
è facile pregarti
la sera davanti
ad una tavola imbandita
o al mattino
sotto la tiepida doccia
pensando alle amiche
che mi attendono in ufficio.
Dimmi o mio Dio
perché pregarti
se il mio orizzonte
si ferma tra i ferri
di un cavalcavia,
se la mia pace fasulla
nella sigaretta
che mi passa l'amico
in discoteca,
se oggi salto il pasto
se non ho un lavoro
se mio figlio ha i denti storti
e non posso pagare l'apparecchio
se sono diventato rissoso
se in casa non so più sorridere.
Dimmi mio Dio
perché
perché
non so più
pregarti
dimmi mio Dio
perché
sto qui a cercarti.
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C O E R E N Z A
Linea _____________
di congiungimento
linea ____________
di separazione
linea ____________
di evidenziazione
linea ____________
di cancellazione
non voglio linee
nella mia vita. |
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'Ancora,
ancora
ancorché
ancorquando
TU
strappo
ferita
lacerazione
POI
sospiro
sollievo
addio.
ANCHE TU
Nella vita...
si vive,
nella vita...
si ama
si parla
si crescono figli
P O I...
nella vita...
si spera
si crede
si lotta
P O I...
ti guardi attorno e
nella vita...
non ci sei più
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U L T I M O I N C O N T R O
Nel tempo
che si dissolve
il presente è già passato
e sul tuo viso
il dolore
ha ceduto il passo
alla serenità.
L' ADDIO
Occhi di rugiada
salutano
quest'alba
che non ti rivedrà
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* * *
Non è più tempo
di restare qui
non è più tempo
di aspettarti
Il sole ha spento
tutti i suoi raggi
L'inverno ha teso
tutti i suoi ricami
Non è più tempo
di restare qui
Non è più tempo
di unire le nostre mani. |
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*** (a Roberto Silovich)
Tra le mani
stringevi un sogno
il sogno giovane
del tuo calvario.
Lacerato nella sofferenza
i tuoi occhi seguivano
sognanti gabbiani
poi,
in punta di piedi
hai sciolto le briglia
di una vita impazzita
e te ne sei andato
...libero.
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M A M M A
Mamma,
ancora il cielo
beve la luce del sole
ed i prati azzurrano
all'ombra dei pioppi
ma il sapore
dell'assenza
non porta primule
o colchici...
spunta solo
l'amaro fiore
del ricordo.
D A V I D E
All'imbrunire
tombe, più celate
dal folto e dalla notte
m'inducono a pensare:
il tempo trascorre
il tempo cancella
e forse, oggi,
solo nella malinconia
di un amico
resta il tuo ricordo.
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N O M A D E
Quando morirai
assieme alla notte,
e la tua donna
raccogliendo i bambini
e le cose, ripartirà
da un paese
che non ti voleva,
quando il tuo corpo
di nomade
dovrà
fermarsi
fra altre croci...
nella trasparenza dell'aria,
librata nell'oro del mattino,
la tua anima
continuerà
il viaggio
con la tua gente
nomade
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F O R Z A
Aprendo dolcemente
la mano
n'esce la notte
compagna assorta
di questa maledetta
solitudine...
solo la mia anima
ombreggiata dal dolore
ansima nell'ultima
incerta luce,
allora,
rinserro il pugno
e nell'alba accecante
riparto sola
sulle strade della vita.
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E Q U I V O C O
Incantata
la notte s'è imbrigliata
tra fragili arbusti,
un vento sobrio ed assiduo
ebbro di luna
spande candide perle...
è un equivoco
sulla terra incisa di rughe
i miei pensieri non
s'adornano di perle
ed al mattino ritrovo
cianfrusaglie.
***
Fredde note di luce
rimbalzano sullo scabro terreno
silenzi ritmati
dal fruscio delle foglie
inondano ampi respiri
Si cancellano sagome
e sempre più evanescenti
le ombre delle case
s'immergono
nell'universo notturno.
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* * *
Col cuore straziato
vorrei andare
là dove la fonte
più pura
induce al riposo
e la luce trafigge
le ombre notturne.
Alzando il logoro sepolcro
che scaccia la vita
dalla morte,
stanca di urlare
ad un sogno piagato,
senza più limiti
scivolerei in uno spazio
ove ogni palpito
sarebbe superfluo. |
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* * *
Nei cortili della memoria
il silenzio immane
aggredito dalla livida luce
del nuovo mattino
ha cancellato l'eco
dei tuoi passi,
la mia voce
ormai afona
non trova più parole. |
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S C R I V E R E D I T E
Scrivere di te
mentre
fughe di pensieri
irrompono ovunque
a cancellare
le impronte dolenti
dell'anima
espandersi
in smisurati spazi
e raggiungere il tempo
in cui il silenzio
non dirà più niente.
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UNA VITA
Una vita
vissuta sottovetro
mi ha celato
fondali melmosi.
Attorno a me miriadi
d'immagini orride,
evanescenti
s'accendono in
variopinte incandescenze,
mi hanno circondata
e da lontane angolazioni
grondano monotoni
suoni.
Tento un percorso
a ritroso
ma il mio solo destino
si ritrova
tra i vetri del silenzio.
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...
Fisionomie passano
da remote lontananze
scardinando
i silenzi della mente
Tradendo
fedeli memorie
s'allacciano ai rami
che adornano
la finestra-vita
accendono
fuochi-luce
poi lasciano
vecchi commossi
nel perduto paradiso. |
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A N S I A
Quietamente
s'accende quasi
per ironia
un'ansia di agire
riflessi di speranza
s'infrangono poi
nel tuo muto
sgomento |
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***
Coi piedi più scalzi
con risa di sole
serrata in un cerchio
di notte,
si china la vita
ed in stille di lacrime
coi piedi più scalzi
ed il riso ormai spento
la vita si china
alla morte.
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Giorgia Pollastri
dalla Silloge
'Passaggio obbligato'
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Il ritratto di Giorgia Pollastri è della pittrice Paola Volpato |
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http://www.paolavolpato.it/home.html
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