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  Ai miei genitori ed a mio fratello

A Charlie, occhi nocciola, che ho svezzato
a quelle che mi sono volate lontano
alla marmotta Daniela che ha la tana nel mio cuore
a tutti i cuccioli del mondo ed a mio nipote Gioele
ai Don Chisciotte ed ai Sancho Panza delle lotte sociali
a tutte le libertà della vita

Al Grande Capo Lupo Grigio, il primo dei Moikani,
che se ne sta seduto sereno e fiero sulla mia nuvola rosa


Questa raccolta segue quasi fedelmente
lo sviluppo della mia vita dal 1992 circa ad oggi.
Pochissimi gli inserimenti di composizioni
anteriori a quest’arco di tempo,
moltissimi, invece, quelli di composizioni future.

Chi cerchia trova.

GIUGNO 2005

   
 
   
 
Stitica

sei sempre stitica
con gli occhi a mandorla
ma stitica.

E poi la purga
la panciotta eolica
quella spinta armonica
che non ne puoi più.

Rossa
la faccia rossa
la vena grossa
si fa tutta blu.

Stitica
la mia donna è stitica
qualche palla atomica
e nulla più.

Ma l’amo tanto
e così m’incanto
a sognarla in alto
su di un gran cesso bianco
che guarda la TV.
E fa la cacca
Dio quanta ne fa di cacca!
Ride allegra e mangia
tanto le va tutto giù.

Stitica
è la parola stretta
l’aria intorno ti scoppietta
fino al sospirato
pluft!

   Il poeta water
   
 
   
 


SONO SOLO


Sono abbracci diversi          la pioggia che cade
blu oltremare           volute di fumo          giallo limone
mi guardo allo specchio
sono solo di nuovo                ti penso, mi penso
là, dove finisce la notte, là, dove il sole è turchese.

Sono favole antiche         la pioggia che cade
blu oltremare           volute di fumo          giallo limone
mi guardo allo specchio
sono morto di nuovo          ti voglio, mi sogno
là, dove la strada è deserta, là, dove ho amato il tuo nome.

Sono vuoti che restano          la pioggia che cade
blu notte viziosa           soffitto di fumo           giallo,
un bottone

mi guardo allo specchio
sono lacrime di nuovo          ti amo, mi consolo
là, dove il letto è tepore, là, dove ho amato me solo

   
 
   
   
ZEN-ZERO Haiku della fine del mondo


La prima notte d’estate
la rana mangiò l’ultima Luna
nel pozzo

Schianto primordiale
nel cuore degli uomini
son caduti d’un colpo tutti i fiori del mondo

Silenzio
gigante bianco
ha coperto del suo sorriso la Terra

Bombe NATO su Belgrado
turisti della morte s’ingozzano di colombe
ad Aviano

Fuori dal Tempio
la gioventù cavalca il sabato sera
Buddha è solo

Piove
tu non ci sei più
come la pace nel Kosovo

Il profumo travolgente del glicine spande
intorno al cuore d’un uomo solo
l’ultima speranza

   
 
   
 
L'ultimo re di carnevale    (L'ultimo Re di Carnevale, recitata da R. Lazzari - MP3)

Prima che gli uomini d’occidente stuprassero Gaia
il sole sorgeva ancora ad oriente
e la carne impazziva sulla tavola solo a Carnevale
Dioniso recitava il suo furore creativo
lo storpio e lo zoppo ballavano e saltavano
sopra un mare di radicchio rosso di Treviso
la Fame nera vestita di lamenti
attendeva una Quaresima sottile come lama di Toledo
sotto il ponte degli Scalzi
uomini crapuloni e potenti ridevano ubriachi
alla Luna
uno spettacolo rosa e oro bolliva
vicino alla chiesa dei Serviti
d’un colpo la notte bruciava tutte le paure del potere sul rogo
un prete nudo                 unto                  d’uva cinto
distribuiva ostie e madonne con maschera di Giuda
un Vescovo vestito di pezze colorate
mangiava e friggeva
friggeva e mangiava                    la sua anima nera


Io e te giochiamo a far l’amore
sorrisi bianco avorio intorno alle nostre vite
troppo giovani per capire che al Palazzo Ducale
vive un Doge mascherato da Multinazionale
e quella musica schiavona che dalla riva
accompagna la mia gondola nel Bacino sicuro del tuo cuore
dove ho costruito un Ponte di sospiri
passando più e più volte ancora la mia lingua
dal caramello del tuo Arsenale fra le cosce
ai Piombi delle mie malinconie
Ora nevicano turbini di coriandoli fra la Luna e le Stelle
voliamo silenziosi e felici sulla vecchia Cortigiana
annusiamo il vento freddo dell’est
con lacrime verdi coloriamo le tette della Basilica
che spara in cielo capezzoli d’oro duri di piacere
il campanile penetra turgido nella piazza più bagnata del mondo
                                                        si spegne l’ultimo flash giapponese
                                                                               sotto
l’orgasmo della festa cola in mondovisione piano piano


Venezia si placa nei veleni della sua Laguna
chiude le gambe e sogna
che non farà più la puttana
che Gaia sarà bella come il tuo sguardo perso fra le stelle
come i tuoi capelli sciolti sulle spalle
che sarà l’ultimo Carnevale
a finire annegato dentro il sugo della società globale


Domani                            il nuovo sole bacerà tutta la povera gente
vedrai, amore, nascerà di nuovo ad oriente
   
 
   
  2002 ANNO INTERNAZIONALE DELLE MONTAGNE

Ecco il sereno
cammino sui miei piedi di vibram
sudando e sorridendo
cammino sospeso sull’odore di legna e fienagione
sul profumo di fecelatte che esce dalle stalle
su di un ricordo rosa dolomite
di quando non ti conoscevo, amore
di quando nel branco ero solo un cucciolone


Ecco il sereno
in silenzio         dopo 30 anni
ho risalito il sentiero chiacchierone
foglie secche del faggio
quello elastico e muto di aghi di pino
fino al rotolare aspro e aguzzo del ghiaione
che manca l’ultimo strappo fra mughi, ginepri, guglie
e fiatone


Sorrido, sereno
e ridiscendo al bosco
premo il muso sul muschio smeraldo
ascolto il ciotolare dell’acqua sulla riva
il rabbioso e spumante schiaffo del torrente al centro
bevo      sbadiglio          marco il territorio
che ormai intorno è solo cielo rosso oro
rosso-sangue         blu vento

Sto ululando solo e contento
ad una Luna latte e burro
a mille stelle diamante e argento
al nido dell’aquila
e agli occhi placidi del gufo


E’ lì che ho ritrovato il mio spirito
guarda come si spaventano gli gnomi denti di scoiattolo !
è’ lì che ho trovato la mia donna
occhi mirtillo e labbra di fragola
solida tibetana, dolce malizia di zingara, libera pellerossa
dorme morbida e tonda come marmotta in letargo
suda come d’inverno sui fianchi la cerbiatta
si lascia rotolare sulla neve come l’orsa
per somigliare alla Luna


E lì, acciambellato sulla mia coda
l’ho sognata bella,      sinuosa
indomita e fiera lupa bianca
guidare il mondo delle Alpi alla riscossa


Mi passi un pezzo di quel formaggio, Daniela
il Puzzone di Moena, ?!

   
 
   
  C’E’ TEMPO !

Sogna amore mio
sogna sempre
sogna forte
sogna e spingi
sogna il vento
il bianco latte
la bianca neve
lingua che si appiccica al ghiaccio azzurro
che ci divide il bacio

Sogna un israeliano felice
un palestinese contento
un mondo senza mine
senza sbarre
sensi di colpa
senza paure senza doveri
un mondo libero sogna
Daniela mia
che balla, suona, canta allegro

Occhi che s’incantano
annusando il vento
come quando le nuvole parlavano
al pellerossa
all’aborigeno
all’eschimese occhi d’argento
agli uomini cioccolata e a quelli limone
ed anche a noi
prima che il dio denaro ci rubasse il tempo


Sogna l’aria pulita
pulita l’acqua
la terra
il fuoco
sogna forte Daniela
che siamo a teatro !
è magia
è sesso puro
sono in pace tutti i pensieri del mondo


Sogna amore
sogna forte
sogna tutto
fino a farti scoppiare le vene del collo !
polenta e odio              vino e sangue
una merda e un pollo
siamo nati così
in cesso
a teatro

ora spingo io
quando eravamo solo Dio
solo tutto
solo solo mi sento


Svegliaaaaaa!!!!!!
movimento azione creatività
lotta
decisioni ed obiettivi chiari da oggi
impegno !

Acqua fredda
baci freschi in faccia
scoregge e bidè
puzza di libertà arcobaleno
siamo nati così
un’esplosione di tempo sulla scena
da farci restare senza fiato
che eravamo solo Dio
solo tutto
te solo
tette figa cazzo culo
che puzza Daniela qui dentro !
bello però lo spettacolo
dai spingiamo assieme, amore
che abbiamo ancora da fare tutto il giro del mondo
c’è tempo!

 

   
 
   
 
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