Chi sei tu poesia... Per me la scrittura è stato un bisogno vitale, imperante ed assoluto per moltissimi anni.
Ora è un dialogo con me stessa e per rapportarmi al mondo.
Lasciata libera di fluire la parola poetica intreccia, rompe catene, costruisce ragnatele di significati che configurano i versi e il mormorio della vita.
Il poeta, quindi, come traduttore dell'inespresso, come testimone di attimi non palpabili ma irripetibili e senza la poesia tutto questo non potrebbe avere voce.
Lo scrivere è un gesto segreto e modesto, l'unico segreto è "raccogliere" elaborando in solitudine il raccolto.
In quei momenti appartengo totalmente a me stessa e nello stesso tempo mi sento collocata nel fluire della storia come essere umano che cerca comunicazione e condivisione con altri esseri umani.
Quindi poesia come ricerca ed espressione di sé, come esplorazione del mondo, essere presenti con la propria poesia che è poi il non espresso, il non detto, quello che si prolunga dietro ogni parola, restituire in forma "leggibile", "visibile" emozioni e situazioni.
E per le donne, tutto questo è stato ancora più complesso.
Nel silenzio della storia le donne hanno anche parlato, ma molto hanno parlato tra loro creando rapporti, complicità, alleanze.
Quando hanno iniziato a misurarsi con l'esterno si son dovute chiedere chi fossero e come potessero esprimersi fuori dagli stereotipi di sempre.
Le parole sono riuscite a conquistare spazi preclusi, e allora il soggetto femminile è rinato riscoprendo la propria storia, rintracciando il filo della memoria che le lega e che le ha sempre aiutate nei loro percorsi di vita.
La strada della comunicazione è la strada della vera poesia, con i versi veramente andiamo in altri luoghi, in altri "mondi", sondiamo e tocchiamo le anime.
Kafka afferma che "lo scrittore vede tra le rovine altre e più cose": questa è la natura della testimonianza che gli scrittori possono e devono dare, la loro responsabilità è quella dell'essere dotati del settimo senso: quello dell'immaginazione.
I poeti sono i custodi della soglia e perciò Heidegger li chiama " i più arrischianti". Osano il taciuto, presso di loro tutto si trova perché non sono mai protetti.
I poeti sono aperti a tutti i messaggi del mondo.
Dove il mondo, ognuno lo sa, va molto al di là dei confini della terra e della sua totale indifferenza alla vicenda umana.
Poesia come comunicazione, messaggio, memoria, scoperta di sé e degli altri, occasione di guardare il mondo, rifletterci e scrivere di tutto.
Fissare attimi da catturare e riportare in poesia, fissare il tempo, renderlo più vivo |