versicolazioni Biografia
   
  CANTO ALLA LUNA PERDUTA

Risveglio acqua e specchi
isole e castelli di silenzio
i giorni dimenticano se stessi.
Sono lo stupore prigioniero.
Cerco la forza nelle spighe
e agli occhi
chiedo il soccorso della luce.
Verso nell’anfora il sogno e le lacrime
come fossero parole
che fendono le pietre.
Ma quale canzone potrò cantare?
Una voce trascina
 i suoi giorni pesanti
sento i suoi sogni uccisi
sfuma nell’oscurità
tra l’eco e il lamento
sento come la nostalgia
diventa sorgente e poi mare e poi oceano
e canta.
Silenzio d’eternità
una pianta nuda
 alberi senza rami
attorno alle rive della vita.
Le mie mani sono una tenda
sospesa nel buio del tempo
la mia voce vive là
e ho gettato il mantello al sole
il tempo è divenuto d’argilla
 e il cielo è divenuto alga.
Cosa farò? Potrò essere
tuono acqua ombra?
Il sogno sarà
il pendolo del tempo
vagherò oltre la soglia.
Sono qui
entro e bacio i presenti.
Mi siedo.
Vi abbraccio
vi ascolto e sogno.


 
   
 
CORPO CHE ROTOLA

corpo che rotola
corpo che sale
che si addormenta
e che si accuccia
sole a spicchi
nell’anima che pulsa
corpo che si sviluppa
e nella morbidezza
si estende
un bacio cade
tra le pieghe
il ritorno del tempo
non trovo
si arricciano le gambe
si allunga il volto
sopra il tappeto marino


anima e corpo
trovatemi
cercatemi
aspetto
il rombo del mare
e l’odore soave del tempo
attendo
il gusto dell’amore
e perdermi
con l’onda
perché tu arrivi onda
anche se non hai spiaggia
anche se questo
corpo
è
ancora bozzolo
guscio e conchiglia del vento
e suona e risuona
più forte del battito
del cuore
ha stretto ogni membra
ha illuso di morte
  ogni cellula
fingendo la nullità assoluta


  
 
   
 
SIAMO NEL BUIO DELLA PIU’ TENERA ACQUA
A CERCARE LA NOSTRA ORIGINE


Il rombo del mare
e l’odore soave del tempo

Ho visto muovere l’acqua
e trovare infine
le bianche conchiglie
rigate dalle onde
e toccate dai profumi
delle stagioni

IL PAESAGGIO STUPISCE CERTO
NEPPURE IO AVREI PENSATO
DI ESSERE QUESTO SILENZIO

Tu arrivi onda
tu arrivi
anche se non hai spiaggia

sono profumi sempre diversi
è il vento a mescolarli

non vagai per decine di paesi
non conobbi centinaia di rami di alberi
invano
ma scavai dentro l’angolo della vita

ammirare montagne
e fiumi è privilegio di pochi
solo il mare
può infrangersi dentro di noi

REGALARMI LE BRICIOLE
DI ME STESSA
CORRERE NELLE VALLI SEGRETE
E GERMOGLIARE CON CURA


camminare e seguire
un lontano sentiero
ricordi la carezza
della spiaggia umida

IL PAESAGGIO STUPISCE CERTO
NEPPURE IO AVREI PENSATO
DI ESSERE QUESTO SILENZIO

anima increspata
viaggio tra le pieghe
viale di alberi
dalle profonde radici
accompagnano l’andare

il vento marino
e la rugiada dell’alba
esistono..

OCEANO DI VITA
MI COPRO DI LANA E DI SETA
PER ASCOLTARE
IL MONDO DEI COLORI

la pietra illuminata
diventa pietra solare
maestosa nella sua nudità
la prima e l’ultima carezza
racchiudono
la storia di una vitala terra vuole
ciò che lo spirito sogna
ombra che ami ombra
non essere passo senza domani
e celebriamo
in mezzo a questi canneti
un canto assoluto
più alto della speranza
l’estrema gioia e l’estremo dolore
sembra attingano a una forma pura
a un tempo così ricco di essenza
per consumare
sale
speranze
e bufere

REGALARMI LE BRICIOLE DI ME STESSA
CORRERE NELLE VALLI SEGRETE
E GERMOGLIARE CON CURA

seguimi
forse ci aspetta la vita..spume ariose
come lucciole nella mano
ombre umide vive
tagli di fuoco
mi prendono
crepuscolo
o alba d’eternità
notte interpretata
e sanguigna
ti nomino innocenza

affronteremo il sentiero dell’acqua?
vivremo sempre in solitudine
o potremo dividere
questo spicchio di luce?

IL PAESAGGIO STUPISCE CERTO
NEPPURE IO AVREI PENSATO
DI ESSERE QUESTO SILENZIO

SIAMO NEL BUIO DELLA PIU’ TENERA ACQUA
A CERCARE LA NOSTRA ORIGINE

l’incontro è per la vita
le rughe
strade del viso
bacche rosse splendono
e la malva e il falasco
iniziano a scendere
tra le la terra nera.
Filo di vento.
Grano immaturo.
Cercare la nostra origine.
Come nave senza viaggio
senza mare da salpare.

OCEANO DI VITA
MI COPRO DI LANA E DI SETA
PER ASCOLTARE
IL MONDO DEI COLORI.

Occorre viverlo il vento
e ascoltarne in silenzio
il racconto…

IL PAESAGGIO STUPISCE CERTO
NEPPURE IO AVREI PENSATO
DI ESSERE QUESTO SILENZIO

Ti amo natura
ti accarezzo
raccolgo in me
muschio gelso e fiori
pietre affascinanti
e spezzo il silenzio.
Carezzo l’anima
e difendo un sogno.
disperazione più grande
è
vedere l’orrore del mondo.

Ho accarezzato una foglia
tenera
e un timido fiore sbocciato
il canto dei rami
consola la luna.
Io
mi sento marea.

REGALARMI LE BRICIOLE
DI ME STESSA
ENTRARE NELLE VALLI SEGRETE
E GERMOGLIARE CON CURA.

L’incanto di un bacio
le riflessioni mattutine
e i silenzi da regalare
rendiamo le nostre anime
profumate
che da ombra in ombra
si perderanno
entreranno nella terra, ritorneranno nell’acqua,
e il vento racconterà
che ogni sentiero è vita
e porta lampi di luce
dolcezze infinite
e i semi rossi del melograno
a ricordare l’amore.

OCEANO DI VITA
MI COPRO DI LANA E DI SETA
PER ASCOLTARE
IL MONDO DEI COLORI.

OCEANO DI VITA
MI COPRO DI LANA E DI SETA
PER ASCOLTARE
IL MONDO DEI COLORI.

 IL PAESAGGIO STUPISCE CERTO
NEPPURE IO AVREI PENSATO
DI ESSERE QUESTO SILENZIO.

   
 
   
 
Annusare
la strada libera
e lieve.
La carezza del vento
nel mare ondoso
canta.
Ulivi sinuosi piegati
al volere dell'aria.
La luna accarezza
un debole mondo.
Mi sento marea.
   
 
   
 


Debole storia
confinata
col bianco gesso.
Mi aggancio carezzando
le nostre mani:
amante sorella amica
bimbo o figlio
sono mani
di forza sublime.
Disperazione più grande
è vedere
l'orrore del mondo.

   
 
   
 

Un filo di vento.
Sul tuo corpo
grano immaturo
restano i confini dell'estate.
Rossore che si rinnova
quando torni a scendere i gradini
le attese che consumano
e nei boschi il ciclamino.
Calore nel palmo della mano
pagliuzze d'oro intorno ai tuoi occhi,
tutto diventò il mio cielo.
Sappiamo bene le nostre radici.
Asciutta d'alito è la gola
come nave senza viaggio
senza mare da salpare
restare in attesa di ciò che non arriva.
Lasciatemi a margine
perchè ora sono cieca davvero.