Malcomirror
 
foto ed elaborazione fotografica di Eligio Leschiutta
 
Ricerca fatta da Eligio Leschiutta
 

Con ancora negli occhi la suggestione dell’immagine della Malcontenta che ci hai fatto godere oggi, cerco di essere di parola il prima possibile e ti invio l’immagine della villa fatta due inverni fa, è molto ridotta rispetto l’originale, ma è per rendere l’invio meno gravoso. Da una breve ricerca fatta in internet ho ricavato queste 3 cose:
1) Con I malcontenti, commedia in tre atti pronta fin dall'aprile del 1755 e rappresentata una sola volta a Verona durante l'estate, Goldoni torna alla prosa dopo la lunga parentesi delle commedie in versi martelliani, a cui era stato obbligato dalla moda imposta dall'abate Chiari. La commedia, che precorre il tema che l'autore affronterà nelle Smanie per la villeggiatura, fu accolta piuttosto freddamente dal pubblico veronese: a Venezia, dove la commedia avrebbe dovuto recitarsi, la rappresentazione era stata impedita dalla censura, con l'intento di stroncare la disputa troppo accesa tra i seguaci di Goldoni e quelli di Chiari. Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, V, Milano, Mondadori, 1941.
2) IL FANTASMA DELLA DAMA BIANCA VENEZIANA
Villa Foscari è una stupenda dimora che venne utilizzata dai patrizi veneziani per le loro villeggiature estive. Conosciuta come “La Malcontenta”, si tratta di una fabbrica palladiana del 1558 posta sulla Brenta ovvero sul Naviglio, che è la più importante via di comunicazione acquea tra Venezia e Padova. La villa fu costruita per Nicolò e Luigi Foscari e si trova su un'ansa del canale che impone alle imbarcazioni di girarci attorno e permette di coglierne appieno volume e forme. Il volume spicca in un territorio senza case al confine con lo spazio vuoto della laguna; sulla fronte si stagliano le forme di un tempio antico. Un pronao esastilo d'ordine ionico si sovrappone alla facciata principale e si riflette nelle acque del Naviglio. Lo spettro della più famosa dama bianca d'Italia è stato visto più volte passeggiare nel giardino retrostante la villa ed anche nelle stanze all'interno dove uno splendido salone a crociera tutto affrescato immette in un sistema di sei vani collegati. Si tratta del fantasma dell'aristocratica Elisabetta Dolfin, vedova di un Pisani, andata sposa a Nicolò Foscari nel 1555, che per la sua indole libertina e l'infedeltà al marito aveva destato tanto scalpore nella Venezia del Settecento da essere rinchiusa qui. In una delle stanze esiste un affresco che ritrae la bella “Malcontenta” vestita di un lungo abito. Per alcuni si tratterebbe di  un abito bianco, per altri di un lungo abito nero che lascia le spalle scoperte. Comunque per tutti si parla di una bellissima donna dai capelli rossi. (Isabella Lughezzani: l.isabella@itineraridelmistero.com)
3)  In questa villa, che è stata restaurata nel 1926, ha vissuto una nobile donna veneziana di nome Elisabetta, che nella Venezia settecentesca visse una vita piuttosto licenziosa e che la famiglia, per questi motivi, segregò nella villa, dove lei, sola e scontenta (da qui il nome Malcontenta), finì i suoi giorni.)

 
 
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