immagine presa da: TROMPE L'OEIL di Alessandro Pennasilico
 

Storia di Diche

di Antonella Barina (1991*)
 
Nella prima passeggiata alla Villa, dopo il laboratorio, ho incontrato una vecchia conoscenza, Diche, la dea della giustizia che ha abbandonato la terra avvilita per il comportamento degli uomini, alla quale durante la Guerra del Golfo (1991) avevo dedicato Storia di Diche, recitato al Goldoni e poi ripreso nel percorso drammaturgico Materno Ancestrale. Per la recitazione, avevo indicato una serie di posture
 
 
 

Era, la terra, invoca Diche, dea della giustizia,
che si è ritirata sul monte
per disgusto delle guerre degli uomini

 

Nel respiro che percorre ciò che vive
Nella pelle della mia schiena
Nella luce della mia mattina
e nel capriccio della mia notte
io sento una nota stonata
Una ferita aperta nel mio corpo
pulsa di vermi umani
In spregio alla mia interezza
lordano la sabbia
di fuoco e fiamme
Avvelenano fiumi e mari

Dannano l’aria

II

E la dea che ha creato l’universo
è diventata un dio
La dea che ha partorito gli altri dei
è diventata un dio
La dea che ha generato donne e uomini
è diventata un dio
Chiuso nei templi

a generare la guerra

Vieni, Dike
Figlia e sorella
Me stessa

Vieni

III

Inconosciuta che stai dietro la nostra memoria
Scritta nel rovescio delle palpebre
Nelle venature delle foglie

Non è che un istante nella storia delle stelle
il tempo in cui l’orrore
deve essere consumato

Tempo vi sarà per il nostro ritorno
Tempo è venuto che le nostre parole
siano ascoltate

* “Un”, Venezia, Teatro Goldoni, 21 maggio 1991,
(Guerra del Golfo, terza guerra mondiale, prima fase)

 
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