Gigi Artusi
Sono nato nel 49, in un lembo di terra a cavallo tra due provincie, due paesi, due comuni, due parrocchie e, per questo casuale accadimento, non sono mai riuscito ad affezionarmi a nessun campanile, labaro, o vessillo.
Ho frequentato, fin da giovane, cattive compagnie: sognatori, saltimbanchi, ubriaconi, ultimi della classe, fratelli della costa, pazzi, sfigati e non ultimo, gente così detta normale.
Negli intervalli tra una lezione de un’altra di questa difficile e libera scuola, ho anche lavorato una quarantina d’anni, conquistando così l’agognata meta di ogni liberto: la sopravvivenza, nonostante le speranze di prematura mia dipartita, segretamente nutrite dall’ Inps.
Ho scritto alcune cose perché avevo voglia di scriverle.
Vivo e qualche volta vegeto a Dolo (Ve)...