Aldina De Stefano
Autoedizioni. 'i librini pazienti' di Aldina De Stefano
Li chiamo pazienti perché esigono pazienza per farli, leggerli, toccarli, guardarli, come si fa con gli esseri viventi, nello stupore della prima volta. La parola (aforismi, haiku, racconti brevi, poesie) accoglie materiche voci (carta, colore, forma, spessore, cuciture manuali o con la Singer) e si annida in piccoli libri. Nella ricerca di perfezione sono tutti imperfetti, a mia immagine e somiglianza! Le copie sono limitatissime, ed ognuna comunque è un esemplare unico, che solitamente regalo in un giorno…qualsiasi, ma nel momento giusto. Li compongo dal 2009 e, per germinazione spontanea, sono diventati una collezione. Autoediti ma non autoreferenziali. Do molto spazio… al vuoto, al silenzio, all'ascolto. Spesso lo valorizzo chiedendo la collaborazione, anzi, condivisione, di bambini, poete, pittrici, fotografe, nella reciprocità relazionale che tesse un flusso inarrestabile e generoso di diverse espressioni creative, libere e gioiose. Un fare assieme, un essere per l'altro. Autogestiti, e non espropriati dalla loro originaria autenticità, pur trasformativa. Percepisco in questi librini il profumo del dono, dello scambio, della convivialità, un' espressione culturale senza gerarchie. Simbolo d'amicizia, richiamano l'essenza della 'tessera hospitalis'. Per loro genesi fuori commercio, fuori mercato, fuori norma, fuori canone. Ribelli e anticonvenzionali. Potrei forse chiamarli anche 'i librini della decrescita', o… a 'chilometri zero'. Sono altro, totalmente altro dai preziosi libri d'artista o dalle pubblicazioni con le tradizionali case editrici. La loro 'distribuzione' avviene per passaparola empatico, un leggero e profondo suono di antichi tamburi. Vibrazioni, trasalimenti. Hanno altre impronte. Leggere. Seguono altri sentieri. Nascosti. Evocano l'infanzia, e l'infanzia del libro. L i facevo da ragazzina. Per un senso estetico. Ora anche etico.
Nel tempo del sogno
alda.destefano@tin.it